Nuova Riveduta:

1Corinzi 9:15

(2Co 11:7-12; 12:13-15; At 20:34-35) 1Co 10:24, 33
Io però non ho fatto alcun uso di questi diritti, e non ho scritto questo perché si faccia così a mio riguardo; poiché preferirei morire, anziché vedere qualcuno rendere vano il mio vanto.

C.E.I.:

1Corinzi 9:15

Ma io non mi sono avvalso di nessuno di questi diritti, né ve ne scrivo perché ci si regoli in tal modo con me; preferirei piuttosto morire. Nessuno mi toglierà questo vanto!

Nuova Diodati:

1Corinzi 9:15

Disinteresse e vanto di Paolo; l'atleta cristiano
Ma io non ho fatto alcun uso di queste cose né ve ne scrivo, affinché si faccia così con me, perché è meglio per me morire, piuttosto che qualcuno renda vano il mio vanto.

Riveduta 2020:

1Corinzi 9:15

Io però non ho fatto alcun uso di questi diritti e non ho scritto questo perché si faccia così a mio riguardo, poiché preferirei morire, anziché vedere qualcuno rendere vano il mio vanto.

La Parola è Vita:

1Corinzi 9:15

Per quanto mi riguarda, io non vi ho mai chiesto un soldo; e non vi scrivo per far valere i miei diritti. Preferirei piuttosto morire di fame, che perdere la soddisfazione di predicare a voi senza la minima ricompensa!

La Parola è Vita
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Riveduta:

1Corinzi 9:15

Disinteresse e vanto di Paolo
Io però non ho fatto uso d'alcuno di questi diritti, e non ho scritto questo perché si faccia così a mio riguardo; poiché preferirei morire, anziché veder qualcuno render vano il mio vanto.

Ricciotti:

1Corinzi 9:15

Ma io non mi son valso di nessuna di queste cose. E non scrivo mica ora tutto questo perchè così si faccia nel caso mio; preferirei morire anzi che qualcuno rendesse vano il mio vanto.

Tintori:

1Corinzi 9:15

S. Paolo ha rinunciato al diritto di farsi mantenere dai fedeli
Io però ho mai fatto uso di uno di questi diritti, nè ho scritto queste cose per farli valere in mio favore, perchè bramerei piuttosto morire che perdere questo vanto.

Martini:

1Corinzi 9:15

Io però di nessuna di queste cose mi son prevaluto. E non ho scritte queste cose, perché così facciasi riguardo a me: imperocché buona cosa è per me il morire piuttosto, che alcuno renda vano il mio vanto.

Diodati:

1Corinzi 9:15

MA pure io non ho usata alcuna di queste cose; ed anche non ho scritto questo, acciocchè così sia fatto inverso me; perciocchè, meglio è per me morire, che non che alcuno renda vano il mio vanto.

Commentario abbreviato:

1Corinzi 9:15

Versetti 15-23

È la gloria di un ministro rinnegare se stesso, per poter servire Cristo e salvare le anime. Ma quando un ministro rinuncia ai suoi diritti per amore del Vangelo, fa più di quanto la sua carica e il suo ufficio richiedano. Predicando liberamente il Vangelo, l'apostolo dimostrava di agire in base a principi di zelo e di amore, godendo così di grande conforto e speranza nella sua anima. Pur considerando la legge cerimoniale come un giogo tolto da Cristo, vi si sottomise per poter lavorare sui Giudei, eliminare i loro pregiudizi, convincerli ad ascoltare il Vangelo e conquistarli a Cristo. Sebbene non volesse trasgredire le leggi di Cristo per compiacere qualcuno, tuttavia si adattava a tutti gli uomini, dove poteva farlo legittimamente, per guadagnarne qualcuno. Fare il bene era lo studio e l'attività della sua vita; e, per raggiungere questo scopo, non si reggeva sui privilegi. Dobbiamo guardarci bene dagli estremi e dall'affidarci a qualsiasi altra cosa che non sia la fiducia in Cristo. Non dobbiamo permettere errori o mancanze che possano danneggiare gli altri o disonorare il Vangelo.

Riferimenti incrociati:

1Corinzi 9:15

1Co 9:12; 4:12; At 8:3; 20:34; 1Te 2:9; 2Te 3:8
2Co 11:9-12; 12:13-18
Mat 18:6; At 20:24; Fili 1:20-23

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